La checklist

Ottobre 21 09:34 2018

Cosa è una checklist?

Un esempio di Checklist normale. Da NON utilizzare per scopi operativi

Ogni fase di un volo è scandita da determinate procedure e operazioni da fare. Per questo motivo furono create le Check-list: delle liste schematiche ed immediate contenenti le procedure da seguire in ogni fase del volo. Tra le operazioni vi sono anche le cosidette “operazioni anormali“, procedure da seguire ad esempio in caso di avarie o emergenze. In alcune situazioni di particolare urgenza si ricorre a “memory items“, procedure da conoscere a memoria e da eseguire ancor prima di leggere la checklist. Prendiamo ad esempio una situazione di piantata motore a bordo di un velivolo a propulsione singola. Una delle prime operazioni da fare e portare l’aereo alla velocità di massima efficienza, fondamentale per guadagnare tempo nel caso si dovesse ricorrere ad un atterraggio forzato.

La nascita della Check-list

La nascita della checklist, come oggi la intendiamo, si fa risalire ad un evento accaduto il 3 ottobre 1935. Il governo degli Stati Uniti organizzò un Test Flight, a  Dayton in Ohio, finalizzato all’individuazione di un nuovo bombardiere a lungo raggio da acquisire per lo United States Army Air Corps (USAAC). All’evento parteciparono Douglas e Boeing con due differenti modelli. Il modello della Boeing fu subito individuato come il vincitore della sfida. Avrebbe avuto una capacità di armamento superiore rispetto ai precedenti modelli e una velocità ben superiore ai suoi predecessori. Tuttavia, l’aereo, con i suoi 32 metri di apertura alare, pochi minuti dopo il decollo, andò in stallo schiantandosi al suolo. Nell’incidente morì tutto l’equipaggio. Si scoprì che l’errore  umano fu il fattore scatenante dell’incidente.
Infatti, il nuovo aereo imponeva al pilota il monitoraggio di quattro motori, da tarare con controlli idraulici, un carrello di atterraggio retrattile, flap di nuova concezione, alette correttrici di assetto e numerosi altri sistemi di volo.
Il pilota nel tentativo di gestire, in contemporanea, tutti questi parametri, aveva dimenticato di disattivare in fase di parcheggio il meccanismo “Gust Lock”, che bloccava i timoni di quota e di direzione, provocando lo stallo del velivolo.
Il modello 229, successivamente denominato B-17, della Boeing era troppo complesso per essere condotto affidandosi esclusivamente all’utilizzo della sola memoria umana. Tuttavia ne furono comunque acquistati 5 esemplari e per la prima volta fu elaborato un elenco di controlli da effettuare durante le fasi di volo. Nacque così la prima Checklist.



Le checklist nell’era dei “Jumbo jet”

Durante l’evoluzione dell’aviazione le macchine si sono sviluppate sempre di più: nuove tecnologie hanno reso gli aerei macchine con capacità sorprendenti e sistemi sempre più complessi. Basti pensare che le procedure anormali di un velivolo di linea come un Boeing 737 sono contenute in quaderni data la loro complessità.

Sugli aerei di linea degli ultimi decenni, spesso le checklist vengono visualizzate automaticamente su schermi multifunzione i quali, oltre a fornire indicazioni sulle procedure, verificano che il pilota svolga correttamente le procedure.

Conclusioni

Uno strumento che ad oggi risulta indispensabile vista l’evoluzione del mezzo aereo. Evitando due grandi rischi caratteristici della fallibilità dell’uomo: la fallacia della memoria e il deficit di attenzione, soprattutto quando si compiono operazioni impegnatice in situazioni complesse. Nonostante ciò l’uomo rimane comunque al centro dei processi con le sue competenze e le sue debolezze. Ed è proprio in questo che il pilota può lavorare per ottenere una performance efficiente, efficace ed affidabile.

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Michele Cangemi
Michele Cangemi

Studente al quarto anno presso l’istituto tecnico aeronautico Maxwell di Milano. Appassionato di volo, di vela, fotografia e di computer. Fondatore del portale di informazione e cultura aeronautica "Tuttosulvolo.it"

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