Un’avventura nella storia con un Douglas C41

Ottobre 26 09:00 2019

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Ci sono aerei che hanno fatto la storia, aerei che avranno sempre un posto d’onore nel cuore degli appassionati. Uno di questi è sicuramente il DC3 con le sue numerose varianti.
Prodotto in oltre 16000 esemplari dal 1936, ha servito forze aeree militari e civili di oltre 75 paesi diversi garantendo il trasporto di materiali, paracadutisti e passeggeri, oltre ad essere impiegato nei ruoli più svariati con le sue numerose versioni.
Fu infatti usato per la guerra elettronica, come cannoniera volante, per effettuare radiomisure o nel servizio SAR.
Ruoli talvolta fondamentali e complicati, che però grazie alle sue caratteristiche e prestazioni ha svolto al meglio.

Velocità di crociera: 257 km\h
Autonomia: fino a  5795km
Tangenza:  8000 m
Capacità: 28 soldati o 2700 Kg di carico
(dati riferiti alla versione C47-B)

Ad oggi i Dc3-C47  non sono rari, infatti le sue caratteristiche tecniche, la sua resistenza  e la sua popolarità hanno portato vari appassionati a restaurare e mantenere vecchi esemplari. Uno di questi è il C41-A N341A abilmente restaurato da Richard Martin. Non il consueto Dakota che siamo abituati a vedere nei film o nelle manifestazioni aeree oltre oceano, ma la conversione di un DC-3 a velivolo per trasporto VIP.

Questo modello infatti fu ordinato dal USAAC (US ARMY AIR CORPS) nel 1938 e consegnato l’11 settembre 1939 al “First Staff Squadron” di Bolling Field (Washington DC) dove il Generale Hap Harnold lo requisì e lo fece convertire (insieme ad un altro C41 tutt’ora volante con marche N41HQ ) per essere utilizzato nel trasporto di Generali, alti ufficiali e del Segretario di guerra.

“Hap Penstance”, questo il suo soprannome, all’inizio di maggio ha abbandonato la sua vita turistica nella baia di San Francisco per prendere parte ad una spedizione in ricordo del D-Day ed insieme ad altri DC3 attraverso Canada, Groenlandia e Islanda ha raggiunto Duxford e poi l’ Italia, dove molti appassionati lo hanno potuto ammirare a terra e in volo all’aeroporto di Venezia Lido e al Fly Party HAG a Bagnoli di sopra (PD).

Proprio qui, come forse ricorderete dal precedente articolo su questo evento, ho avuto la possibilità di conoscere il pilota, la copilota e il proprietario, che mi hanno offerto un’opportunità unica e indimenticabile: essere parte dell’equipaggio durante 5 giorni in Inghilterra, dove il loro aereo avrebbe preso parte al concorso di eleganza tra aerei d’epoca “Freddie March spirit of aviation” presso il Goodwood Revival  dal 13 al 15 settembre.

Dopo varie settimane di attesa il 12 settembre arriva il momento tanto sognato. Salito a bordo, sistemato sui confortevoli sedili e cullato dal rombo dei suoi due Pratt e Whitney R-1830-75 da 1350 cavalli l’uno tutta la sua potenza viene scatenata, 20 Kts, la coda si alza, 30, 40, 60, 84 Kts…con una leggerezza quasi impensabile per i suoi 10’000 kg siamo in volo su 80 anni di storia e di avventure.

Neanche il tempo di rilassarsi ammirando il caratteristico paesaggio del West Sussex, reso ancora più suggestivo dalla scarsa visibilità e dalle nuvole basse, ed ecco che il volo in solitaria diventa in formazione. Due leggende del cielo si incontrano quasi a salutarsi ricordando i vecchi tempi dove insieme, seppur per nazioni diverse ma alleate, volavano con gli stessi ideali. Ecco infatti comparire a pochi metri dalla nostra ala destra uno Spifire MK.T IX (versione biposto da addestramento) che tra cambiamenti di posizione e manovre ci fa compagnia per circa 10 minuti.

Dopo 2 emozionanti voli con passeggeri nel corso del primo giorno seguono 3 giorni di mostra statica dove appassionati da ogni parte d’Europa ammirano le linee e ascoltano le avventure di un aereo così carico di storia circondato da altrettante leggende, come P51, Tiger Moth, C47, FW44, Klemm35, T6 e molti altri che hanno preso parte al concorso.

Il mio compito? Gestire il flusso di curiosi intenzionati a salire a bordo fornendo talvolta  qualche accenno sulla storia di “Hap Penstance” o sul viaggio effettuato per arrivare fino a lì, passando poi la parola al pilota o al proprietario che soddisfavano al meglio le domande di grandi e piccoli, affascinati dalla maestosità e dall’ eleganza del Dakota.

La sera prima della partenza arriva dai giudici la tanto sperata notizia: I vincitori del concorso di eleganza siamo “noi” , o meglio, lui! Un’ ulteriore soddisfazione per tutto l’equipaggio e soprattutto per il proprietario che dopo tanti sforzi e impegno ha realizzato, o meglio, sta realizzando un sogno.
Infatti Richard sta programmando la prossima avventura in volo: un “world tour” che potrebbe iniziare il prossimo anno con l’Africa.

L’ultimo giorno purtroppo arriva e dopo un volo parzialmente IFR grazie alla moderna avionica voluta a bordo dal proprietario Richard arriviamo a Coventry, la base in Uk di “Hap Penstance”
Le porte dell’ hangar si chiudono con l’ultimo sguardo al Dakota…Non è un addio, ma un arrivederci.

Non sappiamo cosa riserverà il futuro a questa macchina fantastica, sappiamo solo che farà quello che ha fatto egregiamente fino ad ora da 80 anni: volare.

 


Richard, io, Capt. Steve, Capt. Kath

“Special thanks to Richard, Kath and Steve for the opportunity they gave me, allowing me to have a fantastic experience that I will never forget. An experience made of flight, history and emotions”

Luca

 

 

 

Per leggere l’articolo completo sul “Freddie March spirit of aviation 2019” e vedere le foto dei velivoli presenti clicca qui

Testo e foto Luca Ocretti

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2 Comments

  1. Andrea Artoni (per esteso)
    Novembre 02, 15:06 #1 Andrea Artoni (per esteso)

    Gran bella esperienza, volare con il pro babilmente primo esemplare del Douglas DC-3 in versione militare “speciale” (al punto di avere – unico – la designazione C-41). Però hai potuto sapere qualcosa delle semiali (esterne ai motori) di quel velivolo? Si dice che provenissero da una serie di C-39 (quindi DC-2) in costruzione a quel tempo. Per il resto, complimenti. Studia e cresci (e intanto non farti cullare troppo dalla passione: vai più in profondità nel perché delle cose)

    • Luca Ocretti
      Novembre 13, 06:38 Luca Ocretti Author

      Grazie mille!
      È stata sicuramente un’esperienza indimenticabile con un aereo che aveva appena compiuto 80 anni.
      Purtroppo riguardo alla storia del velivolo in sé non ho potuto sapere molto più di quanto già scritto.
      Quasi tutto proviene dai racconti del proprietario o dai dépliant tenuti a bordo.
      Mi informerò meglio riguardo ciò che dice sulle semiali esterne, eventualmente le farò sapere cosa trovo.
      Cordiali saluti e buona lettura per i prossimi articoli.
      Luca

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