Volare Sicuri – Corso di sopravvivenza in acqua

Ottobre 22 14:38 2019

Oltre 25 piloti provenienti da diverse regioni hanno partecipato al seminario tenuto dal Gen. Carlo Landi, coordinatore del progetto Volare Sicuri, in collaborazione con l’APT Group di Sant’Alessio con Vialone (PV), azienda specializzata nella sicurezza sui luoghi di lavoro che si occupa anche dell’addestramento professionale alla sopravvivenza in acqua.

Il corso

Dopo l’arrivo dei partecipanti il Gen. Landi ha trattato il tema dell’ammaraggio d’emergenza focalizzando l’attenzione sulle comunicazioni da effettuare, il piano di volo, gli strumenti di localizzazione come ELT/PLB e la catena dei soccorsi. Successivamente è stato affrontato il tema dell’abbandono del velivolo e della possibilità di avere problemi di ipotermia.

Una volta in acqua infatti il corpo è sottoposto ad un forte shock termico che dipende dalla differenza di temperatura tra il corpo e l’acqua: giusto per fare un esempio l’acqua sottrae calore al corpo 26-28 volte più velocemente che l’aria rischiando quindi di portare in breve tempo in uno stato di ipotermia.

Successivamente l’istruttore di APT Group ha spiegato come utilizzare i giubbotti di salvataggio autogonfiabili,  le tecniche di nuoto in sopravvivenza, il mutuo supporto e le posizioni di minor scambio termico per contrastare l’ipotermia.

Al termine delle lezioni teoriche in aula il corso è proseguito nella piscina della APT Group dove ho avuto modo di mettere in pratica le nozioni appena apprese. Abbiamo simulato il gonfiaggio del giubbetto, il nuoto in condizione di emergenza e la salita su un mezzo di salvataggio anche in situazione di buio,  onde e pioggia.  Peculiarità dell’APT Group è l'”Helodunker“, una riproduzione dell’abitacolo di un aereo/elicottero che viene immerso in piscina per simulare l’uscita dall’abitacolo in caso di immersione e rovesciamento .

Un breve filmato dell’attività con Helodunker

Il progetto “Volare Sicuri”

L’ASD Progetto Volare Sicuri è un’associazione sportiva dilettantistica, affiliata all’Aero Club d’Italia (AeCI) e riconosciuta dal CONI.

Il “Team” Volare Sicuri è composto di professionisti del Volo che hanno maturato decenni di attività su velivoli militari avanzati o su velivoli di linea di ogni tipo. Molti dei componenti del team sono qualificati istruttori di volo e svolgono costantemente attività di allenamento sia con velivoli di aviazione generale che con Ultraleggeri ( VDS). Inoltre l’intero team Volare Sicuri è qualificato nel settore della Sicurezza del Volo con l’unico corso in Italia qualificante per la investigazione incidenti di volo tenuto dai migliori esperti dell’Aeronautica Militare.

 

Intervista al Gen. Carlo Landi

Il coordinatore del progetto, gen. Div. aerea (r) Carlo Landi, nei suoi oltre 40 anni di carriera in Aeronautica Militare ha ricoperto incarichi di grande rilievo nel settore della sperimentazione in volo e nello sviluppo di progetti aeronautici e missilistici, oltre ad aver insegnato per vari anni presso l’Accademia Aeronautica e ai Corsi Normale e Superiore della Scuola di Guerra Aerea. Il team è in grado di organizzare e tenere corsi brevi (3-4 giorni) su tutti i temi della sicurezza del volo, della prevenzione, della investigazione incidenti di volo e, più in generale, della sicurezza dei processi produttivi in organizzazioni complesse. Lo abbiamo intervistato per voi:

Perché è importante diffondere la cultura della sicurezza anche tra chi vola per passione?
In apertura desidero ribadire che l’ASD Progetto VOLARE SICURI, aggregata ad AECI e affiliata al CONI, s’è data come Missione quella di supportare tuti i piloti AG e VDS incrementando la Cultura del Volo e della Prevenzione in collaborazione con tutti gli enti Istituzionali, Ministeri dei

Trasporti e della Difesa, ENAC, ANSV, ENAV ed AeCI che si occupano del tema Sicurezza del volo. L’ASD Progetto VOLARE SICURI non intende prevaricare o sostitursi a nessuno, al tempo stesso siamo convinti che implementare un programma di Promozione della Sicurezza nel settore AG e VDS non sia nè facile, nè semplice e che le Istituzioni aeronautiche possano avere difficoltà e limiti dovuti alle disponibilità di personale e finanziarie. Ho notato con piacere e interesse che sul sito di ENAC, dai primi mesi del 2019 è stato introdotta una sezione Promozione della Sicurezza. Un attività che noi di VOLARE SICURI portiamo avanti come volontari da 8 anni. Tornando alla domanda posso dire che la prima motivazione  è di natura etica.
Noi pratichiamo uno sport complesso, in cui sono presenti una serie di rischi concreti. E’ nel Codice Etico di ogni sport l’indicazione di cercare di aiutare il collega più vicino, crescendo insieme nelle conoscenze e nelle esperienze che facciamo in volo.
Poi c’è una motivazione di carattere promozionale. 

Se ci piace il volo, dovremmo cercare di promuovere questo sport e, di rimando, per diffondere una qualsiasi pratica sportiva è importante che la percezione che ne ha il pubblico sia di uno sport sicuro.

 Questo si ottiene facendo crescere la Cultura del volo e, soprattutto, dimostrando che ogni aviatore è attento alla propria e altrui incolumità.
A seguire c’è una motivazione di carattere economico e legale.
Il cielo non ha confini né  barriere. Noi voliamo negli stessi spazi aerei utilizzati da forze dell’ordine, forze armate e compagnie aeree. 

È importante che i piloti di aviazione generale e ultraleggera abbiano la consapevolezza di quello che avviene intorno a loro e di quali sono le regole che valgono per tutti. Una diffusa e approfondita Cultura del Volo è  fondamentale anche per la sicurezza degli altri utilizzatori dello spazio aereo.

Nel corso dei seminari Volare Sicuri che organizza riguardo la sopravvivenza in mare come valuta la preparazione media in materia con cui arrivano i piloti prima di partecipare al seminario?
Una delle differenze sostanziali tra i piloti delle linee aeree o delle forze armate e gli Aviatori per Passione (AG e VDS) è la presenza o meno di uno standard di capacità e conoscenze ed esperienze. Nei sistemi professionali si cerca di portare allo stesso livello o standard tutti i piloti o perlomeno di organizarli secondo livelli di anzianità ed esperienza.
Questo non è possibile nella aviazione generale e in quella ultraleggera. Lo stesso vale per la preparazione alla sopravvivenza in acqua. 

Ci sono alcuni con grandi conoscenze sviluppate magari in altri sport,  altri, devo dire la maggioranza, totalmente digiuni di nozioni ed esperienze su come gestire un emergenza che porti ad un ammaraggio. Manca una delle due caratteristiche più importanti di un  pilota: la consapevolezza di cosa incontreremo. Va detto che  nei sillabus dei corsi basici AG ( PPL) e VDS ci sono solo minimi accenni teorici al tema e che le scuole di volo per mancanza di tempo e risorse non riescono ad includere l’argomento nei loro programmi. Molti Aviatori, dimostrando buona volontà, arrivano con i propri giubbetti salvagente, ma poi ammettono che in anni di attività NON li hanno mai provati. Volare con il migliore giubbetto salvagente del mondo senza averlo mai provato praticamente è buttare soldi.

Quanto è importante conoscere e simulare il comportamento opportuno da applicare nell’eventualità di un ammaraggio forzato e in una situazione di sopravvivenza?

Fa la differenza tra la vita e la morte.

E’ un concetto molto semplice che vale in ogni attività che conduciamo.

Prepararsi prima, aver fatto esperienze, aver fatto magari degli errori, aver messo a punto una propria strategia sulla base di nozioni teoriche consolidate e condivise da tutti, sono elementi fondamentali per riuscire a risolvere qualsiasi situazione, soprattutto quelle d’emergenza dove entra in gioco un altro fattore che di solito sottovalutiamo lo STRESS.
Le persone più capaci rischiano di essere sopraffatte dagli eventi. Perché in situazioni in cui il rischio per la propria incolumità è alto si ragiona e si opera in modo diverso ed è bene averlo sperimentato.

Aver memorizzato, provato e riprovato, determinate manovre abbassa il rischio di errori e riduce i tempi di reazione, lasciando alla nostra mente la capacità di concentrarsi su altri e più importanti elementi.
Quindi addestramento e preparazione teorica sono elementi essenziali per il volo e per la sopravvivenza in caso di incidenti.

Pensa che andrebbe implementato l’addestramento dei piloti nel gestire situazioni di emergenza all’interno delle scuole di volo, aeroclub ?
Sono contrario alle imposizioni credo che i responsabili di Aeroclub e Scuole di volo dovrebbero convincersi che sarebbe utile e altrettanto interessante e coinvolgente condurre programmi di addestramento alla sopravvivenza in acqua.
Oltre a preparare gli Aviatori a situazioni in cui è importante conoscere poche ma fondamentali nozioni e tecniche di sopravvivenza, un addestramento di questo tipo serve  ad amalgamare il GRUPPO che è elemento fondamentale per la crescita culturale e delle capacità operative di ciascun pilota.

Ritengo che ciascuno Aeroclub o scuola volo dovrebbe, in libertà, come attitività sociale, proporre almeno una volta all’anno due eventi: uno di sopravvivenza in acqua e uno di sopravvivenza in luoghi impervi.

La capacità di sopravvivere per 24 ore dopo un  fuoricampo sulle Dolomiti o sulla Sila in novembre dipende da quello che abbiamo preparato e da come ci siamo attrezzati per quel volo.

Saperlo e averlo messo in pratica prima ci aiuta a sopravvivere e a continuare a volare meglio e di più che è lo scopo fondamentale della Cultura del Volo e delle prevenzione e del Progetto Volare Sicuri.

Ringrazio ancora Michele e il suo sito Tutto sul Volo per l’ospitalità e le cortesia.

VOLI EMOZIONANTI E SICURI A TUTTI !!

 

Un particolare ringraziamento al Gen. Landi e all’APT Group per avermi fatto fare questa interessante esperienza

 

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Michele Cangemi
Michele Cangemi

Studente al quarto anno presso l’istituto tecnico aeronautico Maxwell di Milano. Appassionato di volo, di vela, fotografia e di computer. Fondatore del portale di informazione e cultura aeronautica "Tuttosulvolo.it"

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