Base Tuono, il sistema di difesa missilistica della guerra fredda

Luglio 09 08:04 2021

Un sito unico in Europa dedicato al sistema di difesa missilistica Nike-Hercules

Al confine tra il Trentino Alto Adige e il Veneto, nel comune di Folgaria al passo Coe,  a 1453 metri di altezza sul livello del mare si trova la Base Tuono, una base militare attiva durante la guerra fredda.

Base Tuono è una  delle 12 basi missilistiche installate dalla NATO nel nord-est d’Italia con l’obiettivo di contrastare un eventuale attacco sovietico.  E’  la riproposizione di una delle tre sezioni di lancio (la sezione Alpha) della ex Base missilistica Malga Zonta – Monte Toraro, facente parte del sistema integrato difensivo della NATO, gestita dall’Aeronautica militare (66° Gruppo Intercettori Teleguidati), operativa dal 1966 al 1977.

Di proprietà del Comune di Folgaria, dal 2018 la gestione dell’allestimento è affidata alla Fondazione Museo storico del Trentino. Aperta dal 29 Maggio al 1 Novembre prevede anche interessanti visite guidate. Ho avuto modo di partecipare ad una di queste visite e ve lo consiglio per la ricchezza delle informazioni fornite.

La guerra fredda

Con “guerra fredda” si fa riferimento al confronto politico e ideologico tra gli Stati Uniti e  l’Unione delle Repubbliche socialiste sovietiche (URSS).

La guerra fredda iniziò poco dopo la fine della seconda guerra mondiale nel 1947, e terminò con la fine dell’Unione Sovietica nel 1991 dopo la crisi economica derivante dalla grande acquisizione di armi e dalla caduta del muro di Berlino nel anno 1989. Non dimentichiamo che le due grandi nazioni si erano alleate, durante la seconda guerra mondiale,  per contrastare l’invasione di Hitler ma sconfitto il nemico era venuta meno la ragione di una duratura alleanza. Stati Uniti e URSS infatti  rappresentavano due visioni del mondo completamente opposte e incompatibili e c’era una paura che la guerra tra queste due superpotenze sarebbe ricominciata. Ufficialmente eravamo in pace ma così non era: i servizi segreti CIA e KGB erano in frenetica attività e in diverse occasioni si è sfiorato il conflitto diretto. Non è nata alcuna guerra o confronto diretto e, una delle cause più importanti è stata la paura di iniziare una battaglia nucleare che avrebbe portato a danni irreparabili. Per questo il conflitto è chiamato Guerra Fredda.

 

Il ruolo della base tuono

“Base Tuono” faceva parte del sistema integrato difensivo della Nato che aveva dislocato missili balistici in dodici località italiane, tutte nel Nord Est. Complessivamente furono allestite 106 basi in tutta Europa, dalla Norvegia alla Turchia. A Folgaria non ci furono mai testate nucleari perché, viste le abbondanti nevicate invernali, sarebbe stato difficile evacuarle in tempi rapidi in caso di avvicinamento delle armate del Patto di Varsavia. Tuttavia, i missili Nike-Hercules, dotati di armamento convenzionale, avrebbero potuto distruggere un’intera formazione di bombardieri dei Paesi dell’est.

 

Lo smantellamento

Lo smantellamento di “Base tuono” fu avviato nell’agosto del 1977, dopo gli accordi di Helsinki per la riduzione degli arsenali e per il disarmo firmati tra le due Superpotenze, Stati Uniti e Unione Sovietica.  Le basi missilistiche del sistema difensivo del Patto Atlantico, aperte nel 1964, sono state progressivamente smantellate. Le ultime nei primi mesi del 2007. Gli accordi di Helsinki hanno rappresentato un passo significativo per la riduzione delle tensioni della guerra fredda.

 

La storia del museo e il recupero dei cimeli

Nel 2009 l’amministrazione comunale di Folgaria prese contatto con l’Aeronautica militare Italiana con l’obiettivo di allestire la base e creare un museo di quello che, per qualche decennio, fu considerato il più potente sistema missilistico difensivo allestito dagli Stati Uniti e dalla Nato.
Incontrato il favore dei vertici dell’Aeronautica, il progetto è decollato nel 2010.
Il clima nei confronti dei militari che gestivano la base era sempre stato molto buono. Per alcuni locali pubblici di Folgaria, tutti quei giovanotti rappresentavano posti di lavoro, non davano fastidio ad alcuno, si integravano perfettamente nella comunità. Soprattutto nessuno si preoccupava della presenza dei missili poiché a nessuna domanda era data risposta. C’era il “segreto militare” e la segretezza era totale. A Folgaria tutti sapevano della base militare e la loro presenza era vissuta come garanzia di sicurezza.

I  militari della Nato

A passo Coe per oltre dieci anni operarono più di cinquanta uomini, per la maggior parte dell’aeronautica militare italiana ma anche di altri Paesi appartenenti alle strutture della Nato.
Nell’area di lancio di passo Coe stazionavano una cinquantina di militari, altri trenta erano occupati nelle strutture di controllo sul monte Toraro; un centinaio ruotavano nell’area Comando che si trovava a Tonezza del Cimone, 17 chilometri da “Base Tuono”, in provincia di Vicenza. L’area di passo Coe era protetta da recinzioni, dalla vigilanza armata e dai carabinieri con i cani. Nessuno poteva avvicinarsi, tuttavia, “i missili si potevano vedere, sia pure da lontano, perché erano fatti uscire dall’hangar per addestramento un paio di volte la settimana”.

Le tre sezioni

Le tre sezioni in cui era strutturata la base (Alpha, Bravo e Charlie) avevano tre rampe di lancio ciascuna, con una dotazione complessiva da 9 a 11 missili. “Base Tuono” faceva riferimento al 66.mo Gruppo costituito nel 1959, dapprima a Montichiari (Brescia), poi spostato a Tonezza del Cimone.

Oltre all’amministrazione comunale di Folgaria, nella gestione del museo sono coinvolte l’Aeronautica militare, la Provincia di Trento e il Museo Storico del Trentino. Una particolare attenzione è rivolta agli studenti poiché è ai giovani che va affidata la storia.

 

Cieli fiammeggianti, dalla guerra fredda alla base tuono

Se volete approfondire con preziosi dettagli la storia della Base Tuono, vi consiglio di leggere il libro “Cieli fiammeggianti, dalla guerra fredda alla base tuono”. “Cieli fiammeggianti” (“Blazing Skies” ) era l’ordine che veniva impartito nelle basi Nike pe verificare al capacità di preparare i missili di lancio nei tempi previsti.

view more articles

About Article Author

Cristina Pagetti
Cristina Pagetti

View More Articles