Aeroporti da brivido per viaggiatori coraggiosi

Ottobre 30 10:15 2020

Aeroporto di Gibilterra (LXGB)

Avreste mai pensato ad una strada interrotta da un aereo? Esiste davvero! Non bisogna andare troppo lontano ma rimanere in Europa e per la precisione in Gibilterra.

L’aeroporto di Gibilterra o “North Front Airport” è uno scalo civile che serve il territorio britannico d’Oltremare di Gibilterra. Venne adoperato in un primo momento come pista di emergenza della Royal Navy Fleet Air Arm  a 500 m dal confine con la Spagna.

Nel dicembre del 1987 divenne poi ad uso civile ed oggi vi atterrano e decollano aerei delle più note compagnie provenienti principalmente dal Regno Unito. Solitamente i voli partono ed arrivano da città inglesi quali Londra, Birmingham o Manchester. Gibilterra è infatti un territorio appartenente al Regno Unito ed è situato sulla costa meridionale della Spagna, proprio all’estremità orientale dello stretto che da esso prende il nome. La sua superficie è di circa 6,4 kmq e l’aeroporto occupa buona parte di quest’area. Non è semplice quindi trovare un’area adatta ad ospitare una pista di decollo o di atterraggio per aerei in uno spazio così ristretto.
Per questo la strada che dalla Spagna porta a Gibilterra, la trafficata Winston Churchill Avenue, si trova ad intersecare la pista. Chi transita sulla Avenue mentre un aereo sta atterrando o decollando, dovrà attendere che le operazioni siano terminate!

Fortunatamente l’aeroporto è piccolo e la strada può arrivare a rimanere chiusa per un massimo di due ore al giorno. La chiusura della strada causa  una lunga coda che blocca tutta la città e, alcune volte, raggiunge il confine con la Spagna.
Durante ogni operazione di decollo o atterraggio, il singolare “passaggio a livello” rimane chiuso per circa 10 minuti.

Questa particolarità ha permesso all’aeroporto di Gibilterra di entrare di diritto nella speciale classifica che riunisce i 10 aeroporti più pericolosi del mondo, nonché ad essere considerato quello più pericoloso del nostro continente.

Per anni i cittadini hanno chiesto a gran voce che venisse trovata una soluzione a questa pericolosa situazione. In progetto c’è la costruzione di una strada che attraversi la pista tramite un tunnel sotterraneo. Ciò permetterebbe al traffico aereo e a quello stradale di non incrociarsi e di creare, finalmente, un crocevia molto più sicuro.
Nel frattempo è possibile godersi il brivido di decolli ed atterraggi fuori dal comune!

Saba Airport,  Antille olandesi (SAB)

L’aeroporto di Saba-Juancho E. Yrausquin è lo scalo aereo che serve l’isola di Saba, nelle Antille Olandesi . Saba è  la più piccola tra le isole dei caraibi olandesi, ma con il vulcano inattivo Mount Scenery, di ben 862 mt, rappresenta il punto più alto dei Paesi Bassi.

L’aeroporto  è dotato della pista di decollo/atterraggio più corta al mondo (meno di 400 m), e per questo è considerato uno tra i più pericolosi al mondo. Non esiste peraltro torre di controllo e la possibilità di fare rifornimento di carburante. Per fare un confronto la pista di atterraggio dell’aeroporto di Milano Malpensa è lunga 3.920 metri, 10 volte tanto. Lo scalo è ufficialmente chiuso al traffico aereo, ma con il benestare delle autorità locali, la compagnia WinAir propone voli giornalieri per Saba provenienti dalle vicine isole di Saint Martin e Sint Eustatius. Se il rocambolesco viaggio non vi spaventa, arrivati a destinazione potrete godervi la natura e i paesaggi mozzafiato che Saba ha da offrire.

L’avventuroso viaggio in aereo per raggiungere l’isola di Saba da Saint Martin dura solo 12 minuti ed è già parte integrante dell’avventura: dai finestrini del minuscolo velivolo che vi porterà a destinazione ammirerete splendidi paesaggi. Se avrete la fortuna di prendere posto in prima fila potrete godervi il panorama dalla visuale frontale e vedrete la sagoma dell’isola di Saba delinearsi davanti a voi, fino a scorgere la minuscola pista di atterraggio ricavata ai piedi del vulcano. Un’esperienza da brivido!

 

St – Barthelemy , Antille francesi (SBH)

L’aeroporto Saint Jean Gustav III, noto anche come Aeroporto di Saint-Barthélemy,  è la principale aviosuperficie dell’isola di Saint-Barthélemy nelle Antille Francesi. Ubicato nei pressi dell’abitato di Saint Jean, secondo centro urbano dell’isola, è intitolato a re Gustavo III di Svezia, che ottenne l’isola dalla Francia nel 1784 (la Francia l’avrebbe poi riacquisita nel 1878).

L’aeroporto è servito da pochi voli di linea e servizi charter, operati da piccole compagnie regionali. Gli aerei che vi operano sono perlopiù dei monomotore CESSNA  e bimotori Twin Otter (due tra i velivoli più comuni nei cieli delle Antille).

L’aeroporto ha fama internazionale a causa della difficoltà nelle operazioni di volo: stretta valle delimitata da ripidi rilievi collinosi su tre lati . Altri fattori di rischio sono costituiti dalla presenza di una strada carrabile che attraversa il rilievo, nonché dall’abitudine dei bagnanti a frequentare la spiaggia prospiciente (sebbene vi siano appositi segnali e delle boe atti a segnalare il pericolo) e dai forti venti che possono sferzare la zona.

 

Santos Dumont, Brasile (SBRJ)

“Se vuoi vedere un Airbus 320 o un  Boeing 737 atterrare su una pista di  4,300 piedi con mare da entrambe le parti allora Rio de Janeiro è la tua prossima vacanza” così recita un depliand turistico.

L’aeroporto si trova infatti in prossimità del centro cittadino, affacciandosi sulla Baia di Guanabara. È un dei pochi aeroporti in una grande città che si può raggiungere a piedi dal centro della città. È dotato di due piste parallele che si affacciano completamente sul mare. Opera su voli di corto e medio raggio solo ed esclusivamente in territorio nazionale.

Durante l’atterraggio in questo aeroporto è possibile godere di una vista del Pan di Zucchero e di tutta la baia di Guanabara. Al decollo verso Sud, si gode la vista del Pan di Zucchero, Copacabana, Ipanema.

 

Lukla , NEPAL (VNKL)

Lukla è una città nella zona del Khumbu, nel nordest del Nepal, situata a 2860 metri di altezza. È molto popolare tra gli escursionisti e arrampicatori, essendo l’unico accesso per coloro che vogliono visitare questa parte dell’Himalaya. In questa regione ci sono infatti  le montagne più alte della terra, compreso il Monte Everest.

Operativo dal 1965 collega la regione con Katmandu; l’aeroporto è intitolato a Sir Edmund Hillary e Tenzing Norgay, i primi alpinisti a scalare l’Everest che vollero fortemente questo aeroporto.
E dotato di una cortissima pista in pendenza e dalla collocazione vicina alla catena dell’Himalaya caratterizzata da un clima estremamente mutevole.  Posto All’altitudine di 2846 m sul livello del mare e a soli 30 km dall’Everest, l’aeroporto di Lukla è dotato di un’unità di Servizio Informazioni Volo Aeroportuale (AFIS), di un eliporto, di un hangar, di un’area di sosta per quattro velivoli e di una pista orientata 06/24 lunga appena 527 metri e larga 20. La pista è in asfalto e ha una pendenza di circa 12 gradi per favorire l’accelerazione e la decelerazione dei velivoli. L’atterraggio degli aerei è consentito esclusivamente alla testata 06 situata a strapiombo su un alto dirupo, mentre il decollo si effettua unicamente per pista 24, la cui testata è posta a ridosso di una parete rocciosa.

Non disponendo di procedure di avvicinamento strumentale e di radioassistenza, l’utilizzo dello scalo è possibile solo in accordo alle regole del volo a vista (VFR), pertanto consentito solo in condizioni meteorologiche ottimali (VMC), quindi non è omologato per il volo notturno. A rendere ancora più critiche le condizioni di atterraggio e di decollo contribuisce la rarefazione della Density Altitude  che penalizza il funzionamento dei motori dei velivoli e riduce la portanza. Inoltre la scarsa lunghezza della pista non rende possibile un’eventuale riattaccata del velivolo in fase di atterraggio. E’ molto frequentato in quanto è l’aeroporto in cui arrivano gli alpinisti che si apprestano a scalare l’Everest.


 

 Avete scelto la meta del vostro prossimo viaggio da brivido? Se ci siete già stati raccontateci le vostre esperienze!

 

 

 

  Article "tagged" as:
  Categories:
view more articles

About Article Author

Cristina Pagetti
Cristina Pagetti

View More Articles
write a comment

0 Comments

No Comments Yet!

You can be the one to start a conversation.

Only registered users can comment.