Scie luminose nei cieli, di cosa si tratta?

Aprile 25 15:32 2020

Non sono corpi celesti ma satelliti del progetto Starlink

In questi giorni nei nostri cieli sono apparsi una serie di “strane” scie luminose. Non sono corpi celesti e nemmeno stelle cadenti, sono invece satelliti che serviranno per un progetto di Internet via satellite della società SpaceX,  Space Exploration Technologies Corporation , azienda aerospaziale statunitense guidata da Elon Musk.

Il lancio della missione Starlink del 22 aprile

Nell’Ottobre 2018 SpaceX è stata autorizzata dalla Federal Communications Commission (FCC) al collocamento in orbita di oltre 7500 satelliti nell’ambito del progetto Starlink, il  progetto di connessione Internet via satellite  basato sull’ utilizzo di migliaia di satelliti per telecomunicazioni collocati in un’orbita bassa terrestre (compresa tra i 160  e i 2000 km).

Due prototipi sono stati lanciati nel 2018, mentre l’invio dei satelliti è iniziato nel 2019, con l’entrata in servizio prevista nel 2020. Per raggiungere i suoi obiettivi commerciali, SpaceX prevede di utilizzare ben 12.000 satelliti operativi. Tuttavia, si prevede che la costellazione iniziale comprenderà solo 1600 satelliti nei primi anni per poter affinare le tecnologie prima che una costellazione completa venga lanciata.

Il progetto Starlink

I satelliti Starlink prima di essere rilasciati dal Falcon 9

Il progetto Starlink prevede di offrire, grazie a questi satelliti, la copertura globale della rete internet ad alta velocità. Dobbiamo ricordare che, ad oggi, la connessione satellitare è garantita da satelliti geostazionari posti in orbita a oltre 42.000 km che possono garantire una copertura a bassa velocità.

In una prima fase in cui saranno messi in orbita 1600 satelliti tra i 1100 e 1300 km di altezza al fine di raffinare la tecnologia in uso e  garantire l’efficienza dei prossimi satelliti che verrano inviati.

L’aumentare della concorrenza nel settore spaziale ha portato SpaceX ad accelerare l’invio dei satelliti in orbita. Ad oggi si prevede che nei primi cinque anni saranno impiegati 2200 satelliti con una previsione commerciale di 40 milioni di abbonati, generando un fatturato di 30 miliardi di dollari (750 dollari l’anno per abbonamento).

I vantaggi dell’Internet via satellite

Il progetto nasce per far fronte alla crescente richiesta di accesso alla rete che  non riesce ancora a raggiungere ogni luogo del pianeta con i mezzi convenzionali, ovvero tramite fibra ottica e collegamenti via cavo. Basti pensare alle nazioni che non dispongono delle infrastrutture per garantire l’accesso ad Internet o anche alla possibilità per una nave che si trova in mezzo all’oceano di disporre di servizi grazie alla connessione internet ad alta velocità. La connessione ad alta velocità è ad oggi fondamentale per svolgere videoconferenze e più in generale per trasferire grandi quantità di dati.

L’utilizzo della costellazione di satelliti di Space X sarà rivoluzionaria in quanto garantirà una veloce via d’accesso ad internet da qualunque punto sulla Terra.

Il lancio

Il piano iniziale che prevede circa 1600 satelliti disposti su 24 piani orbitali

In questi giorni, per la precisione il 21 Aprile, sono lanciati altri 60 satelliti di SpaceX. Il totale con questa missione arriva a 420. I satelliti sono stati portati nello spazio da un razzo riutilizzabile, il Falcon 9, che è decollato dalla base di Cape Canaveral, in Florida la stessa utilizzata per il lancio delle missioni del programma Apollo e Space Shuttle. Due minuti e mezzo dopo il decollo, il primo stadio del Falcon 9 si è separato dal secondo per iniziare una discesa controllata nell’atmosfera che lo ha portato, grazie ad un atterraggio perfetto, sulla piattaforma nell’Oceano Atlantico al largo della Carolina del Sud. L’atterraggio segna il 51° recupero riuscito della SpaceX grazie al quale il razzo potrà essere riutilizzato.

Come sono fatti i satelliti?

Si tratta di piccoli satelliti a banda larga, ciascuno del peso di circa 220 chilogrammi, costituiti da un corpo centrale che comprende l’elettronica necessaria ai collegamenti e piccoli motori funzionanti grazie all’energia prodotta dai pannelli solari.  Una volta rilasciato in orbita il satellite aprirà i due pannelli fotovoltaici da 16 m² ciascuno che garantiranno l’alimentazione per gli apparati elettronici e i motori che permetteranno al satellite di variare la propria orbita.

Le comunicazioni avverranno in banda Ku tra i 12 e i 18 GHz grazie a quattro antenne phased array per la trasmissione e la ricezione dei dati.

Secondo l’azienda, i primi servizi, in alcune regioni della Terra, potrebbero partire già entro la fine dell’anno, una volta portati in orbita almeno 720 satelliti grazie a 12 lanci.

I prossimi lanci

Il prossimo lancio di altri 60 satelliti è previsto in maggio, seguito dal primo lancio della capsula Crew Dragon della SpaceX con astronauti della NASA a bordo.

Il volo della capsula previsto il 27 maggio porterà gli astronauti della Nasa Bob Behnken e Doug Hurley sulla Stazione Spaziale Internazionale. Sarà la prima volta che un volo umano sarà lanciato dal suolo degli Stati Uniti dopo il ritiro dello Shuttle nel 2011.

Come avvistare i satelliti in transito sui nostri cieli

I satelliti del programma Starlink si trovano relativamente vicino alla Terra e sono costituiti da grosse superfici altamente riflettenti. Infatti sarà possibile avvistarli dopo il tramonto del sole ad occhio nudo da diverse zone della Terra in base all’orbita su cui si trovano. Nella serata del 23 e 24 aprile è stato possibile avvistare due passaggi dei satelliti sul nord Italia

Grazie al sito e all’applicazione gratuita “Heavens-Above” sarà possibile monitorare il transito del treno di satelliti sopra la nostre teste.
Secondo le previsioni del sito Heaven-Above ci saranno numerosi passaggi ogni giorno che però non saranno non sempre visibili in quanto possono avvenire di giorno oppure su un elevazione bassa rispetto all’orizzonte risultando quindi non visibili.

La costellazione di satelliti Starlink visibile in un passaggio nel cielo notturno

Probabilmente saranno visibili nella sera del 27 Aprile dalle ore 20:52 vi suggeriamo di uscire posizionarvi in un luogo più aperto possibile e privo di fonti di inquinamento luminoso. L’ideale sarebbe trovarsi almeno in collina e comunque lontano da grandi città.

Nei prossimi anni tali fenomeni diverranno sempre più frequenti visto l’aumentare dei satelliti che verranno messi in orbita.

Pubblicheremo sulla pagina Facebook di Tutto Sul Volo quando ci saranno i prossimi lanci visibili dall’Italia, quindi restati aggiornati!

 

Un filmato dell’ultimo lancio del 22 aprile

Testo di: Michele Cangemi e Cristina Pagetti

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Michele Cangemi
Michele Cangemi

Studente al quarto anno presso l’istituto tecnico aeronautico Maxwell di Milano. Appassionato di volo, di vela, fotografia e di computer. Fondatore del portale di informazione e cultura aeronautica "Tuttosulvolo.it"

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